• Sant'AntiocoIsola di Sant'Antioco

Isola di Sant'Antioco

Tipo di itinerario: Mare

L’isola di Sant’Antioco è la più grande dell’arcipelago sulcitano. E’ collocata a sud della Sardegna, alla quale è collegata dall'istmo artificiale, che, ideato dai cartaginesi, viene completato dai romani. Sant'Antioco è uno dei centri abitati più importanti dell’isola e, insieme a Calasetta ha origini piuttosto remote. Infatti, il paesino viene edificato dai fenici nel 750 a. C., prendendo il nome di Sulci. Successivamente, in seguito alla conquista da parte dei romani, durante l’impero di Claudio, diventa un municipium, acquistando un ruolo sempre più importante nel settore delle attività commerciali. Segni tuttora visibili delle civiltà antiche che si sono avvicendate a Sant'Antioco, sono l’acropoli punica con le sue mura, che i romani utilizzano come sede di un tempio; poi, ancora, la necropoli punica, che nasconde numerose tombe sotterranee, e la necropoli romana. E’ possibile ammirare anche i resti di un anfiteatro e l’area sacra del Tophet, che risale addirittura all'epoca dei fenici.
L’Isola di Sant'Antioco, oltre ai numerosi paesaggi naturali di notevole bellezza, offre anche luoghi di interesse storico da poter visitare. Ad esempio, il Museo archeologico, dove sono esposti preziosi reperti rinvenuti sul luogo dell’insediamento fenicio arcaico del Cronicario, probabilmente il più antico della Sardegna. Sant'Antioco è ovviamente il patrono della città. Secondo quanto narrato dalla leggenda, quando i soldati romani vengono inviati per giustiziarlo, il Santo Martire, dopo aver pregato, muore misteriosamente in un bagliore di luce. Sulla grotta, all'interno della quale viveva, viene innalzata una chiesa a lui dedicata. Il Santuario di Sant'Antioco, dunque, è stato costruito sulle antiche fondamenta di un cimitero cristiano e di una chiesa bizantina, che, comunque, sono rimasti in parte visibili. La facciata esterna si presenta in stile tardo-barocco, perché rimaneggiata nel 1700. All'interno sono custodite alcune catacombe, realizzate sui precedenti ipogei punici, nonché un reliquiario di legno e un altro di argento che, posti l’uno dentro l’altro, raccolgono le reliquie del Santo.